Progetto di recupero dell'antico mulino ubicato nel borgo rurale di Rivis con funzione di museo del territorio.
Il progetto di recupero dell'edificio dell'antico mulino di Rivis (storicamente risalente al XIV secolo, ma con struttura attuale di origine ottocentesca), si è sviluppato nel corso degli anni
2004-2008 ed è stato realizzato per conto del Comune di Sedegliano (Udine), con fondi europei del Docup Obiettivo 2 2000-2006. L'intervento ha riguardato il restauro e il risanamento conservativo
del bene culturale con lo scopo di mantenere a livello dimostrativo, attiva e funzionante l'attività tradizionale di molitura, e di trasformare l'edificio in un Museo del Territorio a
testimonianza dell'archeologia industriale della cultura rurale della pianura friulana, basata sull'utilizzazione della forza motrice dell'acqua a scopi produttivi.
La vecchia turbina Pelton, risalente agli anni '40, e posta lungo la roggia di San Odorico, è stata sostituita da una moderna macchina idraulica quale la coclea, che produce 20 kWh di energia
idroelettrica rinnovabile, sfruttando il principio del movimento perpetuo della "chiocciola" di Archimede.
Le opere hanno interessato il recupero della muratura esistente in sasso di fiume del Tagliamento e il rifacimento delle strutture portanti di solai e coperture in legno, riproposti in modo
tradizionale nelle forme di un tempo.
All'interno sono state abilmente restaurate e restituite all'uso originario tutte le macchine del mulino, risalenti all'800 (si veda il dettaglio del funzionamento nella scheda sotto
proposta).
Accanto alle opere di recupero dell'edificio principale, costituente il mulino storico, è stato demolito e ricostruito un edificio di pertinenza, di più recente edificazione, dalla scadente
fattura ed in pessime condizioni (granaio), per destinarlo a funzioni di servizio (ufficio e sala riunioni/audiovisivi); inoltre, per la sua migliore fruibilità ed accessibilità, nell'ambito del
progetto sono state realizzate anche delle opere di urbanizzazione primaria come l'adeguamento della viabilità campestre, che comunque è rimasta a fondo rustico, e la realizzazione di spazi di
parcheggio per i visitatori.